Una giornata di pieno sole ci voleva per una meravigliosa escursione attraverso il mondo della geologia, della fauna e della flora per distendermi il giusto in questo periodo particolarmente difficile ... In Val di Breguzzo, dopo Bondo saliamo non distanti dalla Malga Arnò per iniziare il bellissimo giro. Dalla strada forestale dopo aver attraversato il Torrente Roldone imbocchiamo la salita verso il fantastico passo del Frate. Il paesaggio affascina con l’affiorare di bizzarre formazioni calcaree in un mondo di graniti e tonaliti rende vario e pittoresco. Il toponimo con cui si definisce la vetta, La Uzza o Monte del Frate, sono entrambi riferiti ad un singolare fenomeno geologico, una sottile guglia di calcare sulla cresta sudest del monte. Si tratta di un elegante obelisco che può essere visto tanto come un ago (uzza in dialetto trentino) quanto, con un po’ più di immaginazione, come un frate incappucciato. Saliamo lungo primo tratto nevoso e poi lungo un canale strettissimo per poi riprendere un'altro canale nevoso ed arrivare al suggestivo passo. Da qui la cavalcata lungo irti pendi erbosi con traccia non sempre chiara e molto franosa in vari punti...giungiamo alla vetta coperta da nuvole grigiastre minacciose che ci non ci consentono di gustarne il panorama per il giusto tempo e la salutare rilasatezza. Notata un bella aquila reale e stranamente un solo camoscio. Dall'altro una visione che appaga pienamente la fatica .si può godere di una vista panoramica mozzafiato sul Gruppo Brenta, il Care Alto, la Cima Valbona, il Monte Re di Castello, il Cornone di Blumone e Bruffione.
Dati tecnici rilevati dall' app apple : Km percorsi 16.99 dislivello + 1.321 mt durata compl 6:54 soste comprese bpm 120
Una giornata di pieno sole ci voleva per una meravigliosa escursione attraverso il mondo della geologia, della fauna e della flora per distendermi il giusto in questo periodo particolarmente difficile ... In Val di Breguzzo, dopo Bondo saliamo non distanti dalla Malga Arnò per iniziare il bellissimo giro. Dalla strada forestale dopo aver attraversato il Torrente Roldone imbocchiamo la salita verso il fantastico passo del Frate. Il paesaggio affascina con l’affiorare di bizzarre formazioni calcaree in un mondo di graniti e tonaliti rende vario e pittoresco. Il toponimo con cui si definisce la vetta, La Uzza o Monte del Frate, sono entrambi riferiti ad un singolare fenomeno geologico, una sottile guglia di calcare sulla cresta sudest del monte. Si tratta di un elegante obelisco che può essere visto tanto come un ago (uzza in dialetto trentino) quanto, con un po’ più di immaginazione, come un frate incappucciato. Saliamo lungo primo tratto nevoso e poi lungo un canale strettissimo per poi riprendere un'altro canale nevoso ed arrivare al suggestivo passo. Da qui la cavalcata lungo irti pendi erbosi con traccia non sempre chiara e molto franosa in vari punti...giungiamo alla vetta coperta da nuvole grigiastre minacciose che ci non ci consentono di gustarne il panorama per il giusto tempo e la salutare rilasatezza. Notata un bella aquila reale e stranamente un solo camoscio. Dall'altro una visione che appaga pienamente la fatica .si può godere di una vista panoramica mozzafiato sul Gruppo Brenta, il Care Alto, la Cima Valbona, il Monte Re di Castello, il Cornone di Blumone e Bruffione.
Dati tecnici rilevati dall' app apple : Km percorsi 16.99 dislivello + 1.321 mt durata compl 6:54 soste comprese bpm 120