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LA NOSTRA STORIA TRATTA INTEGRALMENTE DAL VOLUME "G.E.F. 50 ANNI DI MONTAGNA” PUBBLICATO IL 16 DI NOVEMBRE DEL 2013 IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL 50 ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL SODALIZIO FLERESE.

  


Prima di cominciare… 


Tracciare la storia del GEF significa anche raccontare che cosa abbia spinto un gruppo di amici che condividevano la passione per la montagna ad estendere i propri interessi alla comunità flerese.


Si è quindi voluto ripercorrere i vari periodi e le vicende che in questo volume, dedicato ai cinquant’ anni della fondazione, trovano un doveroso spazio. 


GEF una storia che dura da cinquant’ anni 


Leggendo i documenti redatti e custoditi dallo storico Presidente Annibale Gazzoli, come sempre molto preciso e dettagliato, e conoscendo il momento storico, in cui i fatti narrati sono avvenuti, un po’ diverso dai giorni nostri si ha la percezione della semplicità delle persone ma anche dello spirito e dell’ iniziativa che hanno spinto a formare quel gruppo che tuttora opera con notevole entusiasmo e con iniziative di carattere sociale. 


Le persone che dal 1963 al 1966 facevano parte del gruppo di amici, come scrive il Presidente, “amanti della neve e della montagna” gettarono in quegli anni un piccolo seme che nel 1967 rese ufficiale il GEF mediante un regolamento controfirmato dai soci fondatori. 


Vale la pena ricordare che all’ epoca succitata non esisteva una sede del GEF ( la sede attuale venne inaugurata il 15 marzo 1991 successivamente alla ristrutturazione da parte del comune del complesso denominato “Villa Grasseni”). In origine i soci fondatori si ritrovavano nei locali della gelateria di Piazza Vecchia e successivamente presso la trattoria “Al Bersagliere”.Anche se in modo spartano, impiegando mezzi propri, il GEF riuscì in quegli anni ad organizzare gite estive ed invernali, escursioni sciistiche che risultarono molto apprezzate ed attirarono altri appassionati.


Germinò così un seme che sarebbe via via cresciuto sano e rigoglioso

Gli scritti che ritroviamo nell’ archivio del GEF non attingono a verbali o documentazione ufficiale in grado di consentirci una rigorosa ricostruzione storica. Si è dovuto pertanto procedere sulla scorta di ricordi e testimonianze dei vari protagonisti. 

Va peraltro aggiunto che ogni evento deve essere visto e contestualizzato nel momento storico in cui si è svolto, con i mezzi del tempo, gli obiettivi e le priorità che i protagonisti si erano prefissati. 

All’ interno del gruppo attualmente sono presenti più attività che comportano diverse specializzazioni; infatti coloro che frequentano la sede non sono iscritti solo al GEF ma anche al CAI, alla Ugolini etc. dove si tengono corsi per i vari livelli di roccia, ghiaccio, sci alpinismo. 

Diversi iscritti si offrono per accompagnare neofiti inesperti e li aiutano nei loro primi passi affinché anch’essi possano, gradualmente e se la passione li sorregge, diventare a loro volta esperti ed insegnare ad altri come muoversi nell’ambiente rispettando tutto ciò che ci circonda. 

Uno degli scopi del GEF è sempre stato quello di coinvolgere più persone nelle proprie escursioni in habitat naturali perché apprezzino l’ambiente e imparino a non lasciare traccia della propria presenza. 

In alcuni fogli recuperati e raccolti nell’ archivio troviamo pensieri vergati in rima in occasione di alcune escursioni. L’ autore, in uno sforzo poetico non sempre alato, descrive i propri sentimenti ed i momenti di gioia vissuti. Sono gli stessi sentimenti che ognuno di noi avverte di fronte alla straordinaria bellezza della natura. Vibrazioni intime che mettono in armonia con il creato, come se un misterioso accordatore regolasse le corde del nostro animo per intonarle con quelle del supremo musicista. 


1953 - 1962 


Anche se la storia del GEF comincerà solo negli anni ‘60, la passione per la montagna affonda le radici nei primi anni ‘50. Gli allora giovanissimi soci fondatori frequentavano già le nostre valli in cerca di avventura, coltivando la passione che li avrebbe portati di lì a pochi anni a fondare uno dei primi gruppi organizzati della provincia, destinato ad evolversi anno per anno fino ad essere un gruppo unito ed affiatato. 

All’ inizio degli anni ’60, Frusca Luigi, Ferrari Giovanni, Gazzoli Annibale, Maghini Federico e Zampedri Giuseppe decidono di formare un gruppo che promuova tra la gente l’amore per la montagna. Oltre alle attività escursionistiche ed alpinistiche, il GEF ha dato impulso, soprattutto nei primi anni, anche a quelle sciistiche e sci alpinistiche. Numerosissime sono le testimonianze fotografiche delle gite organizzate negli anni ‘60 e ’70.


1963 - 1965


Il 1963 viene unanimemente riconosciuto come l’ anno di fondazione del GEF sebbene i primi documenti ufficiali risalgano al 1964. 

Sono quelli gli anni in cui vengono organizzate le prime gite sciistiche ed escursionistiche ed il GEF comincia la sua autentica missione: far conoscere ed amare ai Fleresi l’ ambiente montano. 

Il Gruppo di amici opera in modo poco formale, riflettendo la semplicità di idee e l’entusiasmo delle persone che lo com-pongono. Vale la pena ricordare che l’ aspetto logistico ed organizzativo negli anni ‘60 presenta problematiche molto più impegnative rispetto ai giorni nostri. 

Le strade ed i mezzi di trasporto di quel tempo rendevano anche gli spostamenti più semplici quasi sempre una piccola avventura. Solo la grande passione dei soci fondatori ha consentito che, nonostante tutto, il progetto GEF non si arenasse già alla partenza. 

Il GEF non ebbe fin da subito una vera e propria sede, in questi anni, come già detto nella premessa, i soci si ritrovavano presso i locali della gelateria di Piazza Vecchia, tanto bastava per i soci anche perché l’ escursionismo e l’ alpinismo si fa sui monti.

Nel 1983 in occasione del ventennale del GEF, venne prodotto il documento qui riportato, che oltre a ripercorrere brevemente la storia del gruppo, riassume i programmi delle gite proposte e ricorda alcune storie, anche drammatiche vissute nel primo ventennio.

Con immancabile puntualità Annibale già nel 1964 fa il punto della situazione elencando nel documento qui riportato tutte le gite svolte tra il 1962, (non ancora ascrivibili al GEF) ed il 1964. 

Come è facile notare le gite sono sciistiche perché la neve è sempre stata nel DNA del gruppo.

Accanto alle gite sciistiche sono numerose anche quelle sci alpinistiche. Si moltiplicano pure le uscite escursionistiche primaverili ed estive.

Il 1966 ci offre una notevolissima quantità di fotografie con appuntati gli immancabili commenti dell’ allora presidente Annibale. Troviamo le prime fotografie scattate nei luoghi che poi diverranno le mete abituali del GEF: non ci si cimenta più solo sulle montagne a noi più vicine ma si cercano gite con maggior tasso tecnico, (Adamello, Brenta, ecc.). Nel 1966 in collaborazione con la parrocchia viene organizzata una gita da Campiglio al lago di Tovel che ancora oggi rimane vivido ricordo di chi vi partecipo’. L’archivio fotografico del GEF ci offre la possibilità di ricordare anche questa anomala esperienza tra il drammatico ed il divertente con persone impreparate sia nell’ abbigliamento che nell’ allenamento.

Va ricordato che “nonostante le difficoltà” l’ uscita fu un successo e chi vi partecipò la ricorda tuttora con piacere.


1967


Anche il 1967 come il 1966 offre una documentazione fotografica notevole sia per numero che per contenuti. Il GEF continua la sua attività, a 5 anni dalla fondazione iniziano a definirsi le mete classiche, il gruppo si amplia ed Annibale si divide tra il GEF e la SAT di cui è socio.

Gli amici da Flero partivano per andare a Rovereto a recuperarlo e raggiungere le destinazioni delle gite programmate.

Di seguito vengono riportate anche fotografie scattate in occasione di gite della SAT (Società Alpinisti Tridentini).

Il 1967 è l’ anno delle prime votazioni, dei primi consigli e dei primi verbali. A lato due importanti documenti entrambi datati 18 novembre 1967: il resoconto delle votazioni e lo scritto che definisce la missione del GEF. In questa data si può collocare la nascita formale del gruppo.

Annibale Gazzoli viene eletto presidente e ricoprirà la carica fino al 1981 

Tra la documentazione ritrovata nell’archivio è stato rinvenuto il regolamento che si presume redatto 

agli inizi dell’ attività del sodalizio. 

Le norme che i soci fondatori avevano adottato erano poche ma chiare .


1968 - 1972


Iniziano le ripetizioni delle cime importanti, le caratteristiche del GEF si definiscono sempre meglio, aumentano i soci. 


1973 - 1976


10 anni dalla fondazione ufficiale il GEF continua il suo percorso. Il gruppo seppur numericamente limitato, risulta molto affiatato.

Lo spirito rimane invariato, il rispetto per l’ ambiente e l’ umiltà nell’ affrontare i pericoli della montagna restano un tratto indelebile nella filosofia con cui il GEF affronta sia le gite apparentemente facili che le ascensioni più impegnative. 

Tra le attività proposte un ruolo di primo piano continua ad averlo lo sci. Tra le mete preferite la Polsa di Brentonico.


Nel 1979 viene organizzata in collaborazione con l’ oratorio una gita in Adamello durante la quale viene posata, in prossimità del passo Brizio, una lapide commemorativa tuttora presente.


1977 - 1982


I primi anni ’80 sono però anche un periodo critico. A vent’ anni dalla fondazione gli entusiasmi iniziali cominciano ad affievolirsi ed il gruppo sembra destinato a chiudersi in se’ stesso per tornare ad essere una semplice compagnia di amici appassionati di montagna.

Il 16 luglio 1979 in occasione della festa della Madonna del Carmelo, presso l’ omonima chiesetta in Contegnaga, venne benedetta una targa con l’ iscrizione 

“ FACCI CONOSCERE LA VIA DA PERCORRERE PERCHE’ CONFIDIAMO IN TE”

Nella settimana seguente un gruppo di giovani dell’ oratorio con la collaborazione del GEF collocò la targa al passo Brizio durante una gita di 4 giorni in Adamello.

Durante una “CENA RIUNIONE” tenutasi il 14 febbraio 1981, viene tentato un primo rilancio del GEF, con l’ assegnazione delle cariche e la definizione di una serie di attività da proporre.

Come riportato nel documento

“TUTTI SONO DACCORDO NELL’ ASSEGNARE AD ANNIBALE L’ INCARICO DI PRESIDENTE (QUESTI ACCETTA CON RILUTTANZA)…..”

Sembra che in questo periodo non vi sia la convinzione e la determinazione necessaria per un efficace rilancio del gruppo.


Nel 1983 si registra un nuovo momento di stallo nelle attività sociali. Alcuni dei membri storici, sono costretti per vari motivi a ridimensionare il loro impegno nell’ ambito del gruppo. Fortunatamente il GEF è costituito da persone tenaci e caparbie, niente affatto disposte ad accettare venga meno l’operatività fino a quel momento sostenuta. In una riunione tenutasi il 13 dicembre 1983, alla presenza di nuovi ed entusiasti soci, si definiscono le tappe che porteranno al rilancio del gruppo.

Nuove idee e nuovi stimoli inseriti nel fertile terreno del GEF hanno permesso al gruppo di espandere le proprie frontiere ed il proprio ventaglio di proposte. I soci non si cimentano più solo sulle vette nostrane ma ampliano gli orizzonti fino ad esplorare negli anni successivi tutto l’ arco alpino dalle alte vette Valdostane alle Dolomiti.

Il rinnovamento del gruppo, viene sancito e festeggiato nel 1983 presso la trattoria “Al Bersagliere”.

Una serata che oltre a guardare al passato, con il ringraziamento ai soci fondatori (nella fotografia), pensa al futuro gettando le basi per le intense attività degli anni successivi.

Le traversie per il gruppo non sono però finite; e presto i protagonisti di questa lunga avventura saranno chiamati a nuove prove.

 

1983 - 1987


I primi anni ‘80, pur tra mille problemi, rivestono un significato particolare per l’ attuale GEF. In questo periodo è nata in molti di noi la passione per la montagna. Dai “vecchi” abbiamo assorbito lo spirito che tutt’ ora ci anima e che, per molti aspetti, è in controtendenza rispetto alla frenesia ed alla competitività che, soprattutto negli ultimi anni, si è fatta strada nell’ ambito alpinistico. Anche per questa ragione ci sentiamo di dover rivolgere al GEF un sincero ringraziamento. 


Nel 1986 il GEF scriveva all’ amministrazione comunale ed alla polisportiva V.B.F. per proporre l’ apertura di una palestra di arrampicata al coperto.

Nei primi anni ‘80 a Flero venne costruito ed inaugurato il centro sportivo che è tutt’ ora presente ed attivo in paese. Nei documenti allegati l’ allora presidente del GEF Annibale Gazzoli, analizzava la possibilità di installare una struttura per l’ arrampicata da affiancare alle attrezzature della palestra comunale.

Non sappiamo come si concluse la vicenda visto che la palestra non venne mai attrezzata.

Sappiamo però che quel periodo vennero organizzati degli incontri illustrativi sulle discipline della montagna e sulle tecniche alpinistiche.

Per i giovani del GEF spunti interessantissimi per le future attività in montagna. 

Sentiero n° 1 meglio noto come “ Alta Via dell’ Adamello” 1986.

Il percorso, che parte dal passo del Blumone e porta al rifugio Garibaldi, è ormai un classico delle escursioni nostrane e non solo. Da anni è teatro di performance sportive da parte di atleti che si sfidano sul tracciato arrivando a percorrerlo in poche ore.

Durante la gita del 1986 alcuni dei partecipanti compirono l’ intero tracciato di sei giorni, pernottando in tenda. Il percorso normale non prevede l’ ascensione di vette ma lo stesso viene spesso modificato per raggiungere la vetta dell’ Adamello.

Nel 1987, anche se non ufficialmente inserito nel programma, i membri del GEF si avventurano su una delle vette più severe dell’arco alpino. Il monte Cervino.


1988 - 1990


Salita al colle dell’ Innominata in Val Veny nel gruppo del Bianco , sella da cui parte la “Cresta dell’ Innominata” via di roccia e misto che porta in vetta al Monte Bianco. Durante la salita del canalino finale il piccolo incidente causato dalla caduta di un sasso, indusse il gruppo a riesaminare i parametri di sicurezza fino ad allora adottati.

Con la fine degli anni ‘80 inizia quella che per il GEF è una nuova esperienza ovvero i tours di più giorni. Tra le prime mete viene scelto il giro delle Orobie.

Nel 1989, la meta scelta per l’ uscita di agosto, sono le Dolomiti di Brenta. 

Con il giro del Monviso, svolto nell’ agosto del 1990 i nostri, in tempi non sospetti, si spingono fino alla sorgente del Po.

Nel 1990 il GEF che non ha una sede propria , usa come base logistica la trattoria” Al Bersagliere”, gentilmente messa a disposizione da Federico, uno dei soci fondatori. 

Come già citato nella prefazione, durante i primi anni i soci si riunivano presso la gelateria allora presente in Piazza Vecchia. Con l’evolversi del gruppo e delle attività proposte, il bisogno di avere una sede propria era più che mai sentito da tutti i soci. Villa Grasseni era in ristrutturazione ed il direttivo decise di inoltrare al Comune richiesta ufficiale per l’ assegnazione della sede definitiva, che gli viene concessa.

Il locale verrà inaugurato il 15 marzo 1991 e la serata allietata dal coro “Labirinto”.


1991 - 1993


TREDICI CIME

La traversata delle 13 Cime è un tour di estrema eleganza e di grande respiro che, in diversi giorni, percorre in successione le cime più rappresentative del Parco Nazionale dello Stelvio. Un viaggio che si snoda a cavallo delle creste spartiacque che collegano il Monte Cevedale, con il Palon della Mare, il Vioz e la corona del Monte San Matteo fino al Pizzo Tresero separando la regione Lombardia dal Trentino Alto Adige, per una grande ed impegnativa cavalcata che attraversa lo splendido cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.

Il 1992 é l’ anno della presidenza di Valter Papa che, già da anni attivissimo nell’ ambito del gruppo, raccoglie il testimone da Annibale.

Dopo l’ assegnazione della sede nel 1991, vengono prese due nuove iniziative che contribuiranno a consolidare lo spirito di gruppo ed a dare un nuovo e più chiaro assetto organizzativo. Nel 1993 il GEF si dota di una bandiera con il logo su campo verde, che esibita nelle occasioni ufficiali in paese, testimonierà la volontà di inserirsi sempre più nel tessuto sociale proponendo iniziative culturali molto concrete come il “raccontare “ la montagna attraverso la presenza sul campo.

La seconda attività è la stesura del programma nel formato attuale, con maggiori informazioni e una più massiccia distribuzione dello stesso.

Va però ricordato che già negli anni ‘80 veniva prodotto e distribuito un programma tascabile, curato da Valter Papa presidente del GEF nel 1992.

Il programma oltre che utile promemoria per i membri del gruppo è anche strumento di promozione delle attività escursionistiche ed alpinistiche. 

Il libretto viene stampato grazie al contributo di alcuni sponsor che rendono lo stesso disponibile per il pubblico nei loro esercizi commerciali, dando maggior visibilità alle attività dell’ associazione.

Nelle due immagini la bandiera del GEF presentata ufficialmente presso la trattoria “Al Bersagliere” con annessa mostra fotografica e castagnata di rito il 12 novembre 1993.

Lo scopo principale del GEF è quello di accompagnare la gente in montagna per farla avvicinare ad essa e provare a conoscerla in tutti i suoi aspetti. A tal fine, tutti gli anni, ai soci viene sottoposto un programma che impegna il gruppo in attività sia escursionistica che alpinistica da aprile a novembre con scadenza quindicinale.

Il programma viene redatto in base alle richieste dei soci. A fine stagione viene esposto in bacheca un volantino sul quale gli interessati indicano le mete da loro già percorse e ritenute interessanti ed adatte al gruppo, o, le vette mai raggiunte sulle quali ambirebbero salire. Il consiglio direttivo, esaminate le proposte, prepara quindi un programma che, ad inizio stagione, prevede una serie di escursioni leggere, per giungere, nei mesi di luglio ed agosto, ad affrontare ascensioni più impegnative con il giusto grado di preparazione. 

Ogni anno si caratterizza per una o due gite di notevole impegno di conseguenza il programma pianificato per le settimane precedenti, avrà lo scopo di preparare tali gite. Se ad esempio vengono predisposte gite con pernottamento in quota, durante tutta la stagione verranno privilegiati itinerari in quota che consentano un graduale acclimatamento.

Nel corso degli anni si è consolidata l’abitudine di proporre durante i mesi di giugno, luglio ed agosto gite di due giorni con pernottamento in rifugio. Come già detto in precedenza gite di più giorni come il sentiero N° 1 dell’ Adamello, il giro delle Orobie, il giro del Monviso, il giro del Cervino, il sentiero Roma in Val Masino, il giro delle dolomiti di Brenta e gite di due giorni con pernottamento in tenda, esperienza entusiasmante anche se impegnativa soprattutto per chi la prova per la prima volta.

Dai primi anni ‘90 il GEF propone il programma in un libretto nel quale vengono riportate le gite con una breve relazione ed i dati utili agli interessati.

Per ogni escursione vengono identificati due capo gita che diventano responsabili sia dell’aspetto tecnico che dell’aspetto organizzativo, a loro insindacabile giudizio la fattibilità della gita.

Negli anni il GEF si è anche cimentato in gite in mountain bike che per molti soci rappresenta la seconda attività sportiva, e visto l’entusiastica adesione probabilmente l’esperienza verrà periodicamente riproposta.

Dalla lettera ai soci scritta dall’allora presidente Annibale Gazzoli, traspare l’amarezza e lo scoramento di chi tanto si è dato da fare per un progetto che pare ora arenarsi. 

Fortunatamente le parole del presidente avranno l’effetto desiderato. 

Il 1993 sarà l’ultimo anno da presidente di Annibale che, negli anni successivi ricoprirà la carica di presidente onorario. 


1994 - 1997

 

Nel 1994 viene eletto presidente Alberto Bedussi.

Nell’ agosto del 1994 il programma prevedeva la settimana nel gruppo del Bernina.  

Il Pizzo Bellavista è una montagna innevata al confine tra l’Italia e la Svizzera in località Pontresina. Si trova ad occidente del Piz Palù, separato da quest’ultimo dalla Forcola Bellavista. 

Ascensione al Monte Bianco portata a termine nel 1996 da Peppino, Alberto, Aronne, Beppe e Dario con pernottamento in tenda.

1998 - 2001

Nel 1998 viene eletto presidente Giuseppe Fracassi rimarrà in carica fino al 2006.

1998 Monte Rosa Capanna Regina Margherita con pernottamento in tenda.

2002 - 2005

Ortles parete nord

Il 2004 per l’ attuale GEF ed in particolare per tre dei soci più rappresentativi del gruppo, è stato un anno particolarmente significativo. Durante il rientro dall’Adamello dopo l’ascensione effettuata lungo lo spigolo nordovest, sorpresi dalla nebbia e nell’impossibilita’ di rientrare al rifugio Garibaldi in sicurezza , decidono infatti di pernottare in quota al “ riparo “ di un masso. Fortunatamente la vicenda si è conclusa bene e grazie alla perizia ed alla preparazione di Claudio, Alberto e Francesco i tre sono rientrati alla base con le proprie forze e senza l’ ausilio dell’ elicottero, levatosi in volo di prima mattina alla ricerca dei dispersi.


2006 - 2009

 

In alternativa alle uscite escursionistiche, vengono proposte uscite in mountain bike. 

Dal 2007   presidente Alberto Bedussi tuttora in carica.

Nell’anno 2006 il GEF si assume l’incarico della cura e manutenzione di un tratto del sentiero 3V, il famoso percorso che, partendo da Brescia, si sviluppa lungo l’asse che separa le tre principali valli bresciane: Val Trompia, Val Camonica, Val Sabbia. Ogni anno, prima che inizi la bella stagione, alcuni membri del gruppo ripercorrono il tratto loro assegnato che va dai Piani di Vaghezza all’ Alpe Pezzeda, per ripristinare, ove occorra, la segnaletica e l’agibilità del percorso. 

Alpinismo roccia e ghiaccio 

Alcuni dei membri del GEF hanno frequentato negli anni corsi di alpinismo, roccia e ghiaccio. 

I membri più esperti si rendono disponibili a mostrare le tecniche di arrampicata e legatura agli amici. 

Questa attività è finalizzata a sensibilizzare i soci alla sicurezza ed eventualmente invogliarli a frequentare i corsi tenuti dalle associazioni competenti per rendersi piu’ autonomi e consapevoli della montagna. 

Le attività si sono svolte in falesia, dove è stato possibile provare le tecniche di arrampicata, di calata e di calata in corda doppia.

Lo svolgimento delle attività sopra indicate ha inoltre ottenuto il risultato di far comprendere l’ importanza dei materiali e del loro corretto utilizzo. 

Visto l’ entusiasmo dimostrato dai soci durante l’ uscita su roccia si è pensato alla possibilita’ di fare esperienze analoghe su ghiaccio. 

E’ stata organizzata un’ uscita in val Paghera, durante la quale tutti hanno potuto sperimentare l’ arrampicata su cascata. 

Tutt’ oggi in modo molto informale ci si trova tra amici per provare e rinfrescare le manovre di corda da utilizzare durante le ascensioni e per permettere a tutti di provare l’ebbrezza della verticalità arrampicando in falesia. Risultano sempre uscite molto apprezzate dai soci, i cui sorrisi tradiscono  

Per molti di noi il GEF è stato il primo approccio alla montagna.

Da piccoli al seguito di papà ci si cimentava nelle gite più facili: il Guglielmo, la Corna Blacca, il Pizzoccolo, Punta Almana…si imparava a conoscere la montagna e, l’andare in montagna.

Guardando gli adulti più esperti eravamo affascinati dai racconti e dal loro ripercorrere nei ricordi gli itinerari più impegnativi, avidamente facevamo nostre le nozioni basilari dell’ escursionismo: cosa si mette nello zaino, cosa si indossa, come si legano gli scarponi e tanti altri piccoli trucchi che stanno alla base del nostro sport. 

Arrivati al rifugio eravamo magicamente attratti dalla ferraglia che usciva dagli zaini degli alpinisti reduci dalle ascensioni, gli scarponi tecnici in plastica, le corde, le piccozze, i ramponi e mille altre cose.

Poi con il naso all’ insù a percorrere gli itinerari, le vie, sperando un giorno di poterle raggiungere.

Di li a pochi anni anche noi cuccioli del GEF cominciammo ad avventurarci su terreni più tecnici ed impegnativi, con la supervisione degli esperti, le nostre mete erano diventate le vette un tempo solo sognate.

La naturale conseguenza di tutto ciò fu l’ iscrizione ai corsi del CAI, corsi di roccia, alpinismo, ghiaccio e cascate: un nuovo mondo ci si apriva davanti, ed alternando le gite del programma GEF all’ arrampicata, chi è arrivato al gruppo come giovane inesperto si è presto trovato nella condizione di potersi mettere al servizio degli amici per fare ciò che altri avevano fatto per lui, e scoprire il piacere di affiancare i meno esperti nella scoperta della montagna.

Purtroppo negli anni, alcuni nostri amici e compagni di avventure sono venuti a mancare.

Non riteniamo di dover stendere una lista di nomi e cognomi giacche’ in ognuno di noi si è fissato in modo indelebile il ricordo dei loro volti, il suono delle loro voci. Nel cuore di ogni uomo c’e’ uno spazio, che chiamiamo memoria, in cui custodiamo gelosamente le emozioni più intense del nostro cammino, di coloro che per un tratto più o meno lungo ci hanno affiancati ed i cui passi hanno lasciato orme che il vento non spazza. Abbiamo condiviso con loro momenti che resteranno per sempre scritti sul registro della nostra vita e quando, anche per pochi istanti, ci ritroviamo a sfogliare quelle pagine una struggente nostalgia ci assale e ci tocca ricacciare indietro un moto dolente dell’anima. Ci pare pero’ doveroso ricordare l’ amico Annibale per il significato unico e profondo che la sua figura assume nella storia del GEF, prima, socio fondatore e per molti anni presidente. 

Senza di lui, forse non esisterebbe il GEF e forse nemmeno la passione in molti di noi…


Nella veste di Presidente in carica, mi ritrovo intento a stendere la conclusione del libro “G.E.F. 50 anni di montagna” ideato e fortemente voluto dai soci più affezionati del nostro gruppo.


In questa occasione mi sono trovato a riflettere sull’essenza del GEF, su cosa spinga ognuno di noi a prodigarsi nel “prendere per mano” tutti coloro che si avvicinano alla montagna fino ad accompagnarli in luoghi per loro impensabili, apparentemente impossibili o semplicemente sconosciuti.


nostri valori sono semplici e allo stesso tempo significativi, fatti di condivisione, complicità, di gioia. Momenti di emozione vera nel costatare la grandiosità della natura che ci circonda, faticando per arrivare alla meta prefissata, per poi ritrovarci a scambiare confidenze, racconti o più semplicemente una borraccia d’ acqua o un pezzo di pane.


Questo libro parla di NOI uomini e donne orgogliosi di fare parte di un gruppo che offre gioiosamente il proprio tempo, perché altri possano condividere l’amore per la montagna. Racconta di una passione che non ha età che non fa distinzioni, ma si apre libera e sincera a chi volesse da essa farsi contagiare.


Cinquant’anni di sodalizio rappresentano un traguardo davvero significativo e per questo voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti. Ognuno ha dato una parte di sé per giungere a tagliare questo traguardo che non può però essere considerato un punto d’ arrivo, ma una nuova partenza verso altri 50 anni di vita insieme. 



Il Presidente

Alberto Bedussi




























                               

                                                    





Ed. 2013  © by  Edvin M.  2015  2016  Rev.